Alberto Fontanesi, presidente di Federfarma Veneto, interviene sulla carenza di farmaci, che è tornata in questi giorni ad affliggere la zona di Vicenza: “Il problema va risolto a livello europeo”
Il presidente di Federfarma Veneto, Alberto Fontanesi, interviene sulla carenza di farmaci, che in questi giorni ha coinvolto in particolare la zona di Vicenza: “Il problema non va sottovalutato perché impatta da vicino sulla salute dei cittadini e sulle farmacie, ma ci tengo a chiarire che queste ultime non hanno nessuna responsabilità e, soprattutto, alcun potere per risolvere la situazione”. Secondo Fontanesi si tratta di un problema che si trascina da anni, sul quale “è prioritario intervenire a livello europeo, aumentando l’efficienza e l’efficacia delle pratiche comuni di notifica e della valutazione delle carenze con l’obiettivo di permettere ai farmacisti di ridurre l’impatto delle carenze sui pazienti, come sostenuto dal Gruppo farmaceutico dell’Unione europea”.
Le esportazioni parallele
“La carenza di farmaci è causata anche dal fenomeno delle esportazioni parallele di farmaci”, afferma Fontanesi. “Un meccanismo che fa sì che i medicinali di basso prezzo vengano esportati in Paesi dove i prezzi sono più alti, rendendo irreperibili nelle farmacie italiane farmaci importanti e spesso anche salvavita. Di recente anche su volontà di Federfama nazionale è stato approvato un emendamento che prevede che l’Aifa, dandone previa notizia al ministero della Salute, possa bloccare temporaneamente le esportazioni di farmaci nel caso in cui ciò si renda necessario per prevenire o limitare stati di carenza o indisponibilità nelle farmacie. Anche qui, però, a livello europeo si può intervenire con la determinazione di un prezzo unico dei farmaci in modo tale da eliminare definitivamente questo fenomeno periocoloso”.
Le ricadute sul farmacista
Fontanesi non manca di sottolineare come ripetuti episodi di carenza di farmaci creino “grave disagio ai cittadini e un incremento del lavoro delle farmacie, che cercano di ovviare al problema proponendo il farmaco di un’altra azienda produttrice, in concerto naturalmente con il medico curante. I cittadini, come spesso accade, quindi, fanno riferimento al farmacista per risolvere il problema della carenza di farmaci perché ci considerano il primo presidio sanitario sul territorio. Questo purtroppo non riesce ad eliminare completamente la carenza. Per questo auspichiamo al più presto un intervento del legislatore europeo per risolvere una situazione che mette in difficoltà i pazienti”.