Diabete: i dati indicano una pandemia sottostimata

Di diabete sono malate, a livello globale, più di 400 milioni di persone, ovvero una su 11, e si prevede per il 2030 di superare i 600 milioni di soggetti. Ad oggi i decessi imputabili alla patologia sono ben 4 milioni mentre numerosissimi sono i casi ancora non diagnosticati, per una spesa sanitaria complessiva di 700 miliardi di dollari. Questi e altri dati, allarmanti, sono stati presentati in occasione dei 10 anni del manifesto dei diritti e dei doveri della persona con diabete

Compie dieci anni il Manifesto dei diritti e dei doveri della persona con diabete e la  ricorrenza è stata festeggiata con il patrocinio dell’Intergruppo parlamentare obesità e diabete, in occasione della Giornata mondiale del diabete 2019.  Il Manifesto è un documento promosso da Diabete Italia, Comitato per i diritti della persona con diabete e Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation.

diabete

La patologia in Italia

In Italia sono 3,5 milioni i pazienti che dichiarano di avere il diabete di tipo 2, ma questo numero potrebbe raggiungere i 5 milioni entro il 2030, senza contare uno stimato milione di pazienti ai quali la malattia non è stata ancora diagnosticata. Si tratta di quella che è stata definita una ‘pandemia sottostimata’, considerando soprattutto che negli ultimi 10 anni si è abbassata l’età di insorgenza della patologia di circa il 50% nel target 20-30 anni, andando oggi a coinvolgere ben 150mila giovani, a causa di una vita cittadina spesso stressante e molto sedentaria. Una famiglia su 16 in Italia si stima che abbia a che fare con il diabete, una malattia che può avere complicanze molto serie a molti livelli: cardiovascolare, renale, oculistico e degli arti inferiori.

Le morti imputabili al diabete nel nostro Paese sono circa 95mila e l’impatto economico della patologia sulla spesa sanitaria è pari all’8%. All’interno di questa voce tuttavia va distinto un 34% imputabile a farmaci e dispositivi, a fronte di un 50% attribuibile ad ospedalizzazione per fenomeni acuti o comorbilità, con una spesa annua per paziente di circa 2.800-3.000 euro.

La prevenzione è l’elemento chiave

“Il tema chiave è quello della prevenzione”,  ha sostenuto l’onorevole Roberto Pella, co-presidente insieme a Daniela Sbrollini, dell’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete. “Fondamentale a questo riguardo è promuovere stili di vita sani già a scuola”.

“Informazione e sensibilizzazione sono necessarie anche per arginare una situazione economica non più gestibile per il sistema sanitario nazionale. A questo vanno aggiunte delle reti di aiuto soprattutto per i pazienti in età pediatrica e adolescenziale e fondi sicuri per la ricerca”, ha aggiunto l’Onorevole Daniela Sbrollini.

Il Manifesto dei diritti e dei doveri della persona con diabete

Del Manifesto ha parlato Rita Stara, vice presidente di Diabete Italia, che ne ha richiamato i capisaldi: il diritto alla parità di accesso all’informazione, alla prevenzione, all’educazione terapeutica, al trattamento e alla diagnosi precoce e cura delle complicanze. Alla prima versione del 2009 sono stati aggiunti, nel 2015, i doveri della persona con diabete, tra i quali il dovere di curarsi e di collaborare così alla sostenibilità della spesa sanitaria.

A distanza di anni dalla stesura di questo documento, da molti definito ‘rivoluzionario’, sussistono tuttavia disomogeneità forti, a livello regionale, nell’accesso alle cure e gravi problemi nell’accertamento della patologia in età pediatrica, per la quale ancora oggi si muore.

“Il manifesto sancisce alcuni diritti fondamentali: la garanzia da parte del sistema sanitario di accesso a metodi diagnostici e terapeutici appropriati, in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, e il diritto delle persone con diabete a vivere una vita sociale, educativa, lavorativa al pari delle persone senza diabete deve essere considerato un obiettivo delle azioni di governo”, ha sostenuto Paola Pisanti, Presidente Commissione Nazionale Diabete e Coordinatrice della Commissione sul Piano delle cronicità presso il Ministero della Salute.

“È importante ricordare i 10 anni di questo fondamentale documento a tutela dei diritti e dei doveri delle persone con una malattia cronica estremamente diffusa. In questi anni è stato recepito da numerose Regioni, ma non tutte, e il lavoro è ben lungi dall’essere completato, soprattutto sul tema del diritto all’accesso alle cure”, ha aggiunto la Senatrice Emanuela Baio, Presidente del Comitato per i diritti della persona con diabete.

“Oggi il Manifesto rappresenta uno strumento di advocacy contemporaneamente identitario per tutte le associazioni di volontariato che operano nel mondo del diabete: questo è il significato che Diabete Italia dà al Manifesto nel 2019”, ha concluso Rita Stara.

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