“Logica del paziente e logica del profitto. Le società di capitali in farmacia” è il tema dell’evento tenutosi il 31 gennaio presso la sede di Tecniche Nuove.
In platea un centinaio tra direttori marketing, responsabili vendite, digital manager e titolari di farmacia. L’evento, moderato da Giulio Cesare Pacenti, è stato l’occasione per riflettere sui cambiamenti che il decreto legge sulla concorrenza entrato in vigore il 3 agosto 2017 sta portando nelle farmacie.
Uno scenario che cambia
Entro due anni – ha affermato Giorgio Cenciarelli di IQvia – il 20% delle farmacie sarà acquisto da catene e oltre ai distributori ci saranno altri attori molto attivi come fondi di investimento, banche e anche la grande distribuzione. Un numero significativo di farmacie rimarrà indipendente, ma per sopravvivere dovrà evolvere.
I soggetti aggreganti a confronto
Per capire la posizione dei soggetti aggreganti, i responsabili di tre catene, Mirko De Falco (Farmà), Massimo Massa (Cef) e Pierangelo Fissore (Esperta), si sono confrontati in una tavola rotonda.
Diversi i punti discussi, strategia, tipologia di acquisizione, evoluzione dei servizi, category e anche private label.
Quali trasformazioni nel marketing e nel trade aziendale?
Tre rappresentanti di azienda a confronto: Salvatore Butti (Teva), Massimo Mercati (Aboca) e Santo Barreca (Unifarco).
Il timore è che prevalga la logica del prezzo, che porti a una deriva della farmacia, sempre più distributore e meno attenta al cliente-paziente: serve un approccio innovativo non solamente al farmaco, ma anche al bisogno di salute.
Farmacia come playmaker
Bene del paziente al centro della trasformazione della farmacia, quindi, non la logica del prezzo, anche per Mark de Simone (La Coopérative Welcoop), che vede la farmacia come vero e proprio playmaker per dare soluzioni ai bisogni di salute.