È di oltre 25 miliardi il giro d’affari che nel 2016 ha coinvolto il mondo delle farmacie in Italia. Di questi circa la metà sono medicinali di classe A rimborsati dal Sistema sanitario nazionale (SSN). È questo il dato che emerge dal lavoro del centro studi Federfarma che ha pubblicato un pamphlet, che analizza l’andamento della spesa farmaceutica convenzionata, a livello nazionale e regionale, anticipando così gli uffici AIFA, fermi al periodo gennaio-ottobre 2016.
Spesa farmaceutica convenzionata in Italia gennaio – dicembre 2016
Compartecipazione a carico dei cittadini e uso degli equivalenti
Le regioni
Il calo della spesa e del numero delle ricette è particolarmente sensibile in Valle d’Aosta (spesa netta -21,1; ricette -11,9%) a seguito dell’introduzione del ticket sui farmaci dal 1° gennaio 2016. Leggere di una diminuzione della spesa e delle ricette così importante, seppur in una piccola regione, potrebbe indurre ministero della Salute e regioni a una riflessione più approfondita riguardo la ventilata ipotesi di abolizione dei ticket in sanità.
Sul versante della spesa, inoltre, spicca il rilevante contenimento che si è avuto in Molise (-7,6%) e Sardegna (-6,9%) frutto di un sensibile aumento della quota di farmaci acquistati direttamente dalle ASL (aumento superiore al +25% rispetto al 2015 in entrambe le Regioni) e distribuiti dalle stesse oltre che dalle farmacie.
Osservato il 2016 adesso non resta che aspettare i primi numeri del 2017 anche perché, come indica la Corte dei Conti nel suo recente rapporto sul coordinamento della finanza pubblica, alla luce dei cambiamenti nella definizione dei tetti di spesa (Articolo 1 commi 398 e 399 legge 11 dicembre 2016 n. 232), i farmaci di classe A in distribuzione diretta rientreranno nel nuovo tetto della farmaceutica per acquisti diretti. Gli effetti di questa operazione dovrebbero consentire non solo una maggiore tracciabilità dei dati, con una conseguente limitazione dei contenziosi con le aziende farmaceutiche, ma anche ridimensionare l’onere del payback a carico di quest’ultime. Insomma, come diceva un vecchio adagio, chi vivrà vedrà.